È genitore chi, indipendentemente dal fatto che abbia o meno generato il proprio figlio, indipendentemente anche da come lo ha eventualmente fatto, diventa figura di attaccamento per il bambino. L’impegno responsabilizzante per aiutare il bambino nella crescita e la paura di non essere adeguato spesso conducono il genitore ad appoggiarsi ai professionisti. Certi professionisti, offrono ricette, consigli, manuali e finiscono per dare conferma all’idea che la genitorialità è qualcosa di difficile. Per noi Pedagogisti Clinici il ruolo di genitore rientra in un processo dinamico naturale, anche se in certi casi va sostenuto e favorito. La Pedagogia Clinica ha da sempre preso posizioni contro chi vuole elargire dettami e imporre comportamenti definiti, si è costantemente impegnata a destare e sviluppare nel genitore un’azione di riscatto contro i fraudolenti tentativi del persuadere che il mestiere di genitore sia difficile. Ogni Pedagogista Clinico® ritiene che ai genitori non occorra dipendere dai suggeritori del sapere o da chi stabilisce per altri tentando di spingerli a identificarsi con la loro volontà, anzi riconosce al genitore l’unicità di quel processo naturale per cui ognuno è unico per se stesso e perciò né mercificabile né condizionabile. Il principio pedagogico clinico promuove nel genitore che si sente disorientato, la necessità di idonee sollecitazioni alla riflessione perché possa da se stesso identificare orientamenti, sviluppare qualità interattive indispensabili al superamento degli ostacoli, scoprire azioni educative utili a un valido stare assieme con i propri figli. Il Pedagogista Clinico® offre ai genitori l’opportunità di una crescita individuale personale anche attraverso i cosiddetti “dinamismi figurativi”, per mezzo cioè di un’esperienza affidata a uno scenario iconico di raffigurazioni di avvenimenti di vita, che indicano pensieri e sentimenti, testimoni di agi e disagi nelle intese con i familiari. È osservando ogni particolare della dinamica raffigurata, che nella persona si possono alimentare riflessioni, idee, promozioni al confronto, rintracciare similitudini, debolezze, paure, bisogni, generare pensieri creativi, giochi sottili di alleanze e di forze, in cui è possibile l’errore, ma anche la soluzione all’errore. Le immagini sono ricche di espressioni in cui è riflessa la personalità dei soggetti che vengono ritratti e che offrono una rassegna di atteggiamenti e situazioni, di processi interattivi tra i membri della costellazione familiare, sollecitazioni che soccorrono silenziosamente e aiutano a individuare scelte idonee a generare simpatia e a rendere prima possibile, facile, il mestiere di genitore.
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