Guida per gli Utenti

Pedagogista Clinico® Libero professionista
Pedagogista Clinico® docente

Pedagogista Clinico® Libero professionista

Come riconoscere il Pedagogista Clinico® e scoprire la contraffazione o l’arrogarsi di qualità personali e professionali che non sono in suo possesso.
Il Pedagogista Clinico® ha per obiettivo lo studio dello scopo dell’educazione e la sua realizzazione in risposta alle necessità di persone di ogni età. Non si concentra sui disturbi e le incapacità, sulla patologia o sul malato, bensì si rivolge alla persona che vive con disagio i cambiamenti che deve affrontare nel corso della sua vita con l’obiettivo di attivare e valorizzare, attraverso una relazione educante, potenzialità e risorse per renderla pronta e flessibile all’adattamento e all’accomodamento, sorretta dall’intenzionalità al nuovo status, ai diversi ruoli e alle differenti richieste.

È questo distintivo scopo dell’educazione e la sua realizzazione che facilitano
il compito all’Utente della verifica di una possibile contraffazione.

Per conoscere la persona che giunge al suo studio il Pedagogista Clinico® non utilizza l’anamnesi quale tecnica di indagine condotta con interrogativi, con i criteri dell’inchiesta e dell’intervista; declina l’anamnesi in una Analisi Storica Personale (ASP) durante la quale, seguendo la disciplina del Reflecting®, aiuta la persona a riflettere, a scandagliare e portare in superficie gli indici referenziali della propria biografia. Il Pedagogista Clinico® ha l’obbligo di sottrarsi ai criteri diagnostici, ai criteri di misurazione e di classificazione e per questo si affida ad una capacità di Verifica complessa che lo avvia a conoscere della persona Potenzialità, Abilità e Disponibilità (PAD), contro ogni diagnosi adattata al deficit e concentrata sull’insufficienza e sulla patologia.

È questo modo distintivo di conoscere la persona e il suo ambiente socio-culturale
con progrediti criteri di verifica sostenuti da complessi processi di analisi che
all’Utente viene facilitato il compito di identificare una possibile contraffazione.

Il Pedagogista Clinico® svolge il suo ruolo in un setting dove all’interno devono trovarsi infra-strutture e strumenti destinati a ricoprire validità d’uso per diverse esigenze metodologiche e specifici come una parete attrezzata, un tappeto, un lettino, un divanetto a due posti e un tavolo di cristallo, ambiente che solo se così costituito è funzionale all’esigenza sostanziale di arginare le difficoltà e porre in relazione sé con l’altro, protagonisti inclusi nella dinamica.

È questo modo distintivo in cui si presenta il setting che
la contraffazione può essere facilmente identificata.

La Pedagogia Clinica, scienza distintiva della professione di Pedagogista Clinico® al fine di determinare con la massima esattezza possibile i fenomeni che rientrano nell’ambito del proprio settore particolare, ha avuto la necessità di creare un lessico dai termini con significati specifici, con l’obiettivo di smascherare la confusione intellettuale, fare chiarezza ed evitare terminologie che possono incidere negativamente sui progetti di rinnovamento. Perciò il Pedagogista Clinico®, alimentato da coesi contenuti umanistici e scientifici ha definito i vocaboli da utilizzare e quelli da evitare capaci di orientare l’azione educativa. Il Pedagogista Clinico® non utilizza il termine “diagnosi”, “empatia”, “fase”, “stadio”, “Scala”, “livello”,profilo” inteso come rappresentazione schematica di risultati raggiunti dalla persona, né “bilancio” nel senso di “elenco di voci riassuntive di abilità dei soggetti “sottoposti a esame”. Tanti i lemmi non legittimati dalla Pedagogia Clinica ai quali si aggiungono anche i termini “valutare”, “esercizio”, “trattamento”, “prove”,caso”, “presa in carico”, “terapia”, “pratica terapeutica” e “restituzione”, né tantomeno “esami” a scopo diagnostico che richiedono di sottoporre a prova la persona a fini classificatori. Questa breve sintesi può essere integrata dalla lettura del Dizionario di Pedagogia Clinica, Edizione Scientifiche ISFAR Firenze (3a edizione).

Lemmi che non appartengono al Pedagogista Clinico® e che se utilizzati ben confermano
all’Utente di trovarsi in presenza di una persona che finge di essere un’altra per ottenere
un vantaggio o per vanteria.

I metodi e le tecniche della Pedagogia Clinica, scienza distintiva della professione di Pedagogista Clinico® destinati ad espandere, sviluppare, affinare ed elaborare le abilità della persona, capaci di produrre ampie sinergie e risvegli orientati alla sua globalità, sono in gran numero, radice e identità professionale con cui consolidare dignità alla teoria e offrire dimostrazione dell’efficacia su cui basa ogni stima di scienza. Si tratta di strumentari coperti da brevetto e metodi e tecniche protetti da marchi registrati che rendono unica ed esclusiva la professionalità e la professione Pedagogista Clinico® la cui pratica e impiego sono concretizzati con abilità e competenze utili a sostanziare nella persona opportunità di stimoli al cambiamento.

I metodi e gli strumentari che caratterizzano efficacemente questa professione, sono ben visitabili in dettaglio
nel sito ANPEC, perciò per l’Utente che li viene a conoscere sarà facilissimo identificare chi si arroga
qualità personali o formazioni professionali che non ha.

Informazioni offerte all’Utente a salvaguardia della propria personale tutela

 

Pedagogista Clinico® docente

Nel seguire i principi della Pedagogia Clinica il Pedagogista Clinico® docente persegue il processo di crescita dell’essere umano per renderlo capace di affrontare con consapevolezza e coscienza le nuove situazioni che gli si presentano nei diversi periodi dell’esistenza, ed ha per obiettivo lo studio dello scopo dell’educazione e la sua realizzazione in risposta alle necessità di persone di ogni età.
È un docente che, sollecito al rispetto dei principi di inclusione ha l’obiettivo di attivare e valorizzare potenzialità e risorse attraverso una relazione educante, rendere la persona pronta e flessibile all’adattamento e all’accomodamento sorretta dall’intenzionalità al nuovo status, ai diversi ruoli e alle differenti richieste. La persona viene conosciuta come una unità complessa, piena di risorse interiori, con tutte le sue esigenze e manifestazione, per questo il Pedagogista Clinico® docente vuole garantito lo sviluppo di ogni Potenzialità Abilità e Disponibilità (PAD).
Sostenuto dai principi della Pedagogia Clinica egli si caratterizza anche nel suo lemmario ricco di termini con significati specifici e distintivi poiché l’obiettivo della scienza è quello, nel fare chiarezza, di evitare terminologie che possono incidere negativamente sui progetti di rinnovamento. Il Pedagogista Clinico® docente non utilizza i termini “diagnosi”, “empatia”, “fase”, “stadio”, “scala”, “livello”, “profilo” inteso come rappresentazione schematica di risultati raggiunti dalla persona, né “bilancio” nel senso di “elenco di voci riassuntive di abilità dei soggetti “sottoposti a esame”, oppure altri come “valutare”, “esercizio”, “trattamento”, “prove”, “caso”, “presa in carico”, “terapia”, “pratica terapeutica” e “restituzione”, né tantomeno “esami” a scopo diagnostico che richiedono di sottoporre a prova la persona a fini classificatori (Dizionario di Pedagogia Clinica, Edizione Scientifiche ISFAR Firenze (3a edizione).
Il Pedagogista Clinico® docente appellandosi ai tanti metodi distintivi propri di tale professionista è container di tecniche differenti che coincidono alle numerose sfaccettature della persona, orientati alla globalità, ne soddisfano la conoscenza di sé, l’intenzionalità, le motivazioni, la volontà e promuovono sollievi emotivi, sinergie e risvegli. In particolare, egli si distingue per saper utilizzare in tutte le occasioni di scambio comunicativo il metodo Reflecting® indispensabile per promuovere e incoraggiare nell’altro una riflessione, in alternativa ad interventi suffragati dalla parola spesso impiegata per orientare, convincere e prescrivere, e in opposizione all’opinione, al parere e al consiglio.

Informazioni offerte all’Utente a salvaguardia della propria personale tutela