Metodo Prismograph

Il Metodo Prismograph® nasce da una ricerca che si è imposta di trovare risposte utili per fronteggiare la complessità dei disordini presenti nei soggetti disgrafici di età diverse, e per trovare alternative agli  interventi che non considerano le cause che incatenano il soggetto al suo disordine segnico, ma si limitano a fargli recuperare le abilità grafiche – incidendo dunque su aspetti esclusivamente funzionali –, ritenendo costui una marionetta o facendogli mantenere una separazione tra la sua frustrazione e i suoi meccanismi di difesa, i segreti, i sentimenti, le situazioni e i conflitti. Chi si presenta con disgrafia non può essere più visto esclusivamente come un disordinato nel tracciare il segno grafico, poiché egli è un individuo dotato di differenti disposizioni motivazionali, diverse caratteristiche cognitive e fisiche, multiformi tratti affettivo-conativi, complessi meccanismi inconsci, interessi e ideali che caratterizzano la sua personalità.
Il metodo Prismograph® è nato in Pedagogia Clinica per dare risposte a queste necessità inderogabili, con l’intento di non trascurare l’incidenza negativa delle possibili difficoltà emotive ed esistenziali, né i presupposti di abilità e disponibilità testimoniati dalla mano che traccia e che, quale corpo mediatore fra l’ambiente esterno e il sé, rappresenta il focus delle difficoltà funzionali con cui le difficoltà si esprimono. Il Prismograph® si rivolge alla prevenzione di insufficienze e difficoltà nel controllo del gesto grafico, a rinforzare ogni capacità di rappresentazione, fino a sostenere la persona nell’acquisizione di un sapere polisegnico. A tale scopo promuove plasticità, capacità di concepire sinergie, simultaneità e molteplicità di espressioni sì da favorire un fraseggio melodioso, fatto di gesti silenziosi, rapidi, lenti o eleganti, transitivi, operativi, coloriti, come involucro estetico dell’efficacia e testimonianza del fondersi dell’esteriorità e dell’interiorità della persona.
Il Prismograph® propone un’azione educativa flessibile, contrassegnata da una stimolazione delle potenzialità per aiutare il soggetto a realizzare una positiva presa di coscienza del proprio corpo, favorire uno sviluppo motorio armonioso, adatto a coordinare i gesti e i movimenti, a sapersi situare nello spazio e organizzarsi nel tempo. La gestualità con cui si intende portare la persona a lasciare traccia non è una successione di impulsi fisiologici, ma un modo di relazionarsi con l’ambiente, è l’espressione di un processo e lo scopo del Pedagogista Clinico® è quello di facilitarne la realizzazione. Presupposto di tutto questo è una Pedagogia Clinica attiva, rivolta a raggiungere maggiore abilità organizzativo-cinetica, uno sviluppo motorio armonioso in sincronizzazione con il tempo e una dinamica respiratoria capace di inseguire una polifonia. La sinergia tra postura eretta e dinamismo respiratorio, abilità e libertà di movimento, armonia e plasticità di un gesto teso a lasciare una traccia, si ritrovano nel Metodo sostenuto da un sistema che comprende il Punto Egoico® e il Codice Gestuale Corporeo.