Il Metodo Ritmo Fonico® nasce da una lunga esperienza clinica (di aiuto alla persona) condotta da Anna Pesci e trova suffragio in una educazione perseguita nei rispetti della globalità e nelle attenzioni verso la necessaria esperenzialità arricchita di elementi emotivo-relazionali condotta perciò senza l’utilizzo di esercizi riabilitativi settoriali tesi all’impostazione fonetica e che richiedono ripetizioni di suoni e parole con processualità di addestramento, bensì in una dinamica espansiva del fare assieme, in cui entrano in gioco più fattori.
La “scienza dei suoni della parola”, cui fa riferimento la Pedagogia Clinica, contraria alle operazioni passive di esercizi fonici, al mettere in funzione solo le correlazioni cinestesiche che governano l’articolazione dei vari suoni o al limitarsi a sviluppare le connessioni nervose e le funzioni dei muscoli propri della fonazione, è orientata dal Metodo ad operazioni attive rivolte a una pluralità di linguaggi e l’opportunità di conquista di nuove ricreative disponibilità della persona. Il metodo vede i fonemi e i suoni della parola non come un flusso sonoro per produzione fisiologico-articolatoria, ma energie dinamiche, generate dai ritmi che si sincronizzano in sequenze spazio temporali ed espressivo corporee che formano la coscienza musicale e che corredano la carica emotivo-affettiva; composizioni ritmiche la cui lunghezza della battuta, le pause, il dinamismo e la velocità del tempo, offrono impulsi che coinvolgono nell’esperienza la persona nella sua unità.
Lo studio dei disordini del comportamento linguistico nella persona di cui è sostanziato il Metodo si espande dal principio di causalità ai rapporti transazionali fino alla comprensione e l’interpretazione dei legami esistenti tra i diversi fenomeni per una conoscenza indispensabile per rendere efficace l’attività educativa intessuta di scambi simpatetici.
Le strategie educative del metodo permettono di rispondere alle esigenze di recupero del patrimonio espressivo verbale frenato da ritardo evolutivo o da difficoltà fono articolatorie di senso e di moto, o ostacolato da un insufficiente repertorio semiotico di relazione, e trovano risposte in vissuti corporei accompagnati da espressioni spontanee e manifestazioni in amalgama alle risa e al silenzio a suoni assurdi o significativi, inseguiti dai ritmi, da produzioni vocali, gestuali e posturali favoriti da improvvisazioni libere e organizzate. L’azione educativa del metodo si avvale di brani ritmici sui quali la persona regola ogni sua dinamica espressivo-respiratorio-gestuale. Il corpo, accompagnato dal ritmo, è chiamato ad assecondare con morbidezza la continuità del gesto, a rendere fluida l’espressività del movimento, ad assecondare slanci, flessioni, oscillazioni, un muoversi in sincronia con il proprio ritmo respiratorio. Sono diverse esecuzioni che prendono dal ritmo la loro caratteristica coloritura e vivacità; sfumature che hanno origine nel ritmo e che si pronunciano con la rapidità, la lentezza o con lo stare al passo. I ritmi che vengono proposti nel metodo provocano effetti-stimolo capaci di favorire la dimensione dinamica, offrendo alla persona impulsi meravigliosi assecondati con attenzione e desiderio che, con i suffragi del messaggio fonico, generano e completano un’espressività corporea.
Sono tutti elementi che stanno tra l’intimità dell’espressione corporea e la traduzione sonora e danno connotazione distintiva al metodo Ritmo Fonico, strutturato proprio per favorire lo sviluppo di ogni potenzialità organizzativo-corporea ed espressivo-comunicazionale ed il superamento di disarmonie e impacci, fino a consentire alla persona di acquisire nuove abilità nella relazione elocutoria.
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