Pedagogista Clinico® e inserimento degli handicappati nella società

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La ricerca scientifica condotta dal Movimento dei Pedagogisti Clinici ha studiato in modo comparato lo sviluppo della persona abile e di quella disabile e ha trovato fondamenti che consentono di sostenere che esso è dominato sostanzialmente dalle medesime leggi, poiché le funzioni psichiche superiori nel processo del loro sviluppo sia dal punto di vista filogenetico che ontogenetico hanno in comune un’origine sociale. La Pedagogia Clinica si oppone e si è sempre opposta contro coloro che nell’intervenire in aiuto all’handicappato consideravano chiusa e inaccessibile la sfera delle funzioni superiori. Ha obbligato il suo impegno ad una modifica nella sostanza di ogni processo rivolto al recupero di queste persone, diretto a stimolare le funzioni mancanti o carenti, anche là dove sono tali a causa dell’insufficienza biologica, scienza impegnata a sviluppare le funzioni psichiche superiori dell’attenzione e del pensiero, nella consapevolezza che dove è impossibile un ulteriore sviluppo organico, è illimitatamente aperto il cammino verso lo sviluppo culturale.
Di conseguenza il Pedagogista Clinico®  si trova a dover tener conto degli effetti sociali della disabilità, dei conflitti che possono sorgere quando la persona diversabile entra a far parte di contesti gruppali e di ogni conseguenza sociale, per questo il cammino che deve seguire per educarla deve essere orientato dalla creazione positiva e dai metodi scientifici della Pedagogia Clinica , schierata contro ogni azione indirizzata all’esclusivo perfezionamento di processi elementari, all’allenamento delle singole sensazioni o dei singoli movimenti; contraria ai sistemi che inseguono processi, infruttuosi, eseguiti in modo automatico, inconsapevole e artificioso che portano solo a consolidarne l’insufficienza. Per questa nuova scienza ai suoi albori l’emancipazione dell’handicappato è affidata al concreto, rivolta ad includere processi compensatori, sostitutivi, integrativi, idonei per promuovere influenze positive e una tangibile reazione della personalità; è la possibilità di avviare la persona ad una partecipazione attiva e dinamica alla vita, renderla protagonista di una autentica integrazione. Un aiuto che possa condurre alla gestione delle decisioni e delle azioni nella consapevolezza di dover darle un senso partecipativo attivo in ogni occasione dell’esistenza. L’abilità professionale richiesta al Pedagogista Clinico® risponde a queste esigenze, indirizzata ad un’attenzione intesa in tutte le sue forme, compresa quella creativa ed artistica, organizzativo-motoria ed espressivo-comunicazionale, mezzi privilegiati per eliminare ostacoli e consentire alla persona con handicap un progressivo arricchimento e potenziamento di ogni mezzo rappresentativo, teso a favorire una positiva, attiva e critica integrazione nell’ambiente. Alla Pedagogia Clinica il riconoscimento di battersi per una reale integrazione della persona nella società fino a cancellare l’appellativo di handicappato per la miglior definizione di diversamente abile.

Guido Pesci