La parete attrezzata è la parete del set del Pedagogista Clinico® ricoperta da un laminato che resiste molto bene a pennarelli con inchiostro a base di chetone e che se cancellato non lascia alone. È la parete su cui, stando in piedi, si possono realizzare le infinite esperienze suggerite dalle tante tecniche che supportano i metodi della Pedagogia Clinica; spazio su cui i gesti lasciano traccia della loro immagine motoria, tracciati con diverso andamento e orientamento, diversa dimensione e pressione, con variazioni di effetto in relazione al ritmo motorio, alla tonalità e alla forza muscolare.
Si tratta di espressioni gestuali e grafiche che rappresentano segni e figure, e la parete attrezzata che accoglie ogni Coreografia Fonetica© con i suoi intrecci in cui suoni fonemici, parole e frasi, espressi con diverse pause e modulazioni che si coniugano e si integrano al gesto, diviene lo spazio su cui si possono realizzare espressioni segniche e plastiche suffragate dalla dinamica respiratoria, dalle sequenze tonali della voce e del canto gutturale o bifonico, tutte quelle coreografie supportate dal ritmo e dalla melodia, esposizioni dichiarative attive e dinamiche organizzate nel tempo e nello spazio con gesti espositivi.
Le esperienze su parete attrezzata proprie della Pedagogia Clinica sono rintracciabili nelle tante tecniche che sostanziano i metodi BonGeste, Prismograph®, Musicopedagogia®, Linguaggio-azione©, Martenot (UPD). Suggerimenti con cui si espongono e rappresentano esperienze sinergiche tese a lasciare traccia di variabili organizzativo motorie, evoluzioni, avvolgimenti, espansioni e forme mutevoli. Sono movimenti realizzati nel rispetto del Punto Egoico© e lanci e segni del Codice Gestuale Corporeo© con atti coordinati o dissociati di singoli settori, che si traducono in gesti armoniosi, scattanti, aggressivi, ritmici espresse come parole dal contenuto personale.
Le multiformi sollecitazioni ed esperienze favoriscono la persona nel lasciare traccia, accedere con gesti casuali, spontanei, privi di scopi da raggiungere, ad una abilità espressivo-segnica indirizzata alla costruzione di forme e alla riproduzione della realtà circostante, e con ciò assumere abilità spazio-temporale, costanza nel movimento, rappresentazione del vissuto propriocettivo, lasciando spazio alla creatività. Un arricchimento segnico quello che ne può derivare, testimone dello stato affettivo e del registro dell’umore, che prepara la rappresentazione scritta di immagini simboliche, occasioni per catturare e dirigere l’attenzione e l’autocontrollo delle pulsioni istintive in quanto esperienze che riescono a canalizzare certe tensioni emotive e a ridurre l’instabilità.
Sono esperienze dinamiche cinestetiche e segnico-grafiche in un insieme di creazioni e composizioni, tracce, impulsi motori accompagnati da espressione di sentimenti affettivo-figurazionali destati da simpatia e sentimenti di piacere, che favoriscono destrezza, prontezza, precisione e plasticità, e sviluppano quell’adattamento flessibile che arricchisce intense opportunità di conoscenza e lo sviluppo del pensiero creativo.
Marta Mani