di Simona Valle e di Monica Castagnetti
Il 16 aprile 2008, in occasione del convegno “L’attenzione alla persona: Quando il bisogno è fuori dagli schemi” tenutosi a Rozzano (Milano), è stato presentato alla cittadinanza, un nuovo servizio alla persona, il Centro di Pedagogia Clinica D.I.N.E, Dinamiche Interattive Nell’Educazione.
Il centro, frutto di un intenso lavoro di progettazione d’equipe durato due anni, nasce con l’intento di rispondere in misura ponderata, contestuale ed efficace ai bisogni di un territorio, la cintura dell’hinterland sud di Milano, con caratteristiche di grande complessità.
D.I.N.E. è un progetto innovativo, accolto e promosso nell’ambito delle attività istituzionali dell’azienda municipalizzata AMA Rozzano, quale segno tangibile della volontà di arricchire l’offerta territoriale di interventi e servizi alla persona ed alla famiglia. L’intento dell’iniziativa è ambizioso, poiché attraverso il lavoro delle specialiste, ci si vuole inserire nelle dinamiche dei servizi educativi, scardinare il noto flusso “emergenza – esperto – soluzione” e promuovere iniziative di prevenzione del disagio e della difficoltà, prima che si facciano devianza e disturbo.
Il centro di Pedagogia Clinica D.I.N.E è l’espressione della sinergia tra professionalità differenti – un Pedagogista Clinico®, un consulente psico-educativo, un’arteterapeuta e un grafo-diagnosta esperto di didattica funzionale – che, a partire dai principi olistici, condividono la medesima idea di persona quale delicato equilibrio di mente e corpo, ricco di potenzialità esprimibili in diversi contesti esistenziali. In quest’ottica la Pedagogia Clinica si pone come aiuto per offrire all’individuo la possibilità di esprimersi armonicamente, utilizzando il principio che le è proprio di sintetizzare in un approccio pratico le diverse scienze psicologiche, mediche e pedagogiche.
Il Centro nasce per rispondere alle esigenze di persone nelle quali, per differenti motivazioni, tale equilibrio risulta sbilanciato ed il cui potenziale rimane inespresso limitandone le possibilità di vita. Il servizio si pone, innanzitutto, come luogo ove, dall’esperienza del sé corporeo quale forma primaria dell’identità, si sperimentano dinamiche interattive – relazionali – per costruire un percorso di cambiamento, alla scoperta delle risorse personali e della consapevolezza di sé per osare nel mondo. La relazione e la persona emergono come elementi fondanti l’attività del centro e come nuclei attorno ai quali costruire l’efficacia di un processo di cambiamento in senso evolutivo, che si prefigge di condurre la persona dal punto in cui si trova verso un altro luogo dell’esistenza, un punto d’equilibrio reputato più funzionale.
Per l’equipe del centro l’intervento alla persona non si sostanzia tanto nell’operare esclusivo con l’utente, ma nel valutare l’operatività più adeguata per un individuo che, in ottica sistemica, non è mai disgiunto da quel tessuto di interazioni e di relazioni che in rapporto biunivoco impattano sulla sua vita.
Per questo motivo il centro, attraverso l’attività di consulenza, agisce nel territorio in dialogo con le scuole, con i servizi socio-assistenziali, con il comparto sanitario. Ci si pone soprattutto l’intento di occuparsi dei disagi allo stato nascente in modo da offrire tempestivamente un valido supporto alla persona ed evitare quindi l’aggravarsi della situazione in essere.
Questa prospettiva è stata immediatamente accolta e condivisa da AMARozzano, che ha sostenuto il progetto D.I.N.E. sin dalle sue prime elaborazioni e ne ha promosso l’attività sul territorio invitando i rappresentanti dei differenti settori del Welfare, sanità, sociale-assistenziale, istruzione ed enti territoriali, a manifestare quale tipo di bisogni ritenessero rispettivamente di maggior interesse. A tale proposito il taglio di prevenzione fornito dal centro D.I.N.E. è sembrato più che adeguato. Da questi primi contatti si è potuta, infatti, ampliare la gamma dei servizi offerti dall’equipe del centro.
Per quanto riguarda il comparto sanitario e socio-assistenziale si è prospettata una collaborazione territoriale con la nuova struttura residenziale per disabili, sorta al termine dello scorso anno (2008) sul territorio comunale. La sinergia d’azione si è esplicitata in “Peressere – progetto per un percorso di vita”, un iter complesso ed integrato di inserimento di ospiti adolescenti all’interno della struttura.
Quanto alla collaborazione con gli enti territoriali, l’equipe del centro è stata coinvolta per tre anni nell’ideazione e nel coordinamento dei Centri Estivi del Comune di Rozzano e per gli stessi nella conduzione di laboratori specialistici. Per SFERA S .r. l. , società che gestisce i servizi alla persona per il Comune di Rozzano, si sono in seguito realizzati corsi di formazione e aggiornamento per il personale educativo del servizio Nidi.
Con il Comune di Dresano (MI) si è attivato un ciclo di incontri rivolto alle famiglie su varie tematiche educative inerenti le differenti fasce d’età. Altra esperienza interessante per lo stesso Comune è stata l’attivazione di una serie di laboratori educativi rivolti all’intero nucleo familiare, con l’intento di promuovere la collaborazione intergenerazionale.
Per quanto riguarda il settore dell’istruzione, l’equipe del centro D.I.N.E. ha promosso interventi e progetti sul territorio dell’Hinterland sud Milano, volti alla promozione di modalità funzionali di relazione e di prevenzione delle dinamiche conflittuali (progetto biennale E.M.I.- Esperienze di Mediazione Insieme per ICS Copernico Mascherpa di Corsico (MI) nell’ambito del percorso provinciale “Scopriamo le Carte”; progetto”YES! I am” per la SMS Luini-Falcone di Rozzano MI).
A due anni di distanza dall’apertura, il centro D.I.N.E. ha reso possibili quei percorsi di sinergia che connotano l’esercizio della rete.
Per poter rispondere ai bisogni del territorio si è scelta una posizione che, non da esterno, ma da elemento del tessuto relazionale, faccia entrare in contatto il D.I.N.E. con gli attori della rete esistente, nel rispetto e secondo le specificità dei singoli contesti. Un’azione che “sta dentro” alla cura delle diverse situazioni, però portatrice di una marginalità, intesa come posizione de-angolata per poter vedere altro e immettere prospettive nuove, rispettosa delle responsabilità e competenze di tutti gli attori.
Attraverso il lavoro dei propri specialisti e l’azione del consulente psico-educativo sul territorio, il centro promuove la persona come focus di attenzione per la rete e non come fine dell’attività educativa. Il processo di cambiamento deve portare, infatti, oltre la persona stessa, oltre il particolare di ciascuno, attraverso un’alleanza con il problema, ove il termine non è inteso secondo la valenza critica e negativa che è attribuita nel linguaggio d’uso, ma nel suo valore etimologico.
Essa si fa luogo del coinvolgimento ed impegnando gli attori sulla base delle potenzialità esprimibili diviene luogo del confronto, creando quello spazio di risonanza necessario a far emergere l’area del desiderio. Le persone che agiscono all’interno della rete avvertono – come tutti del resto – uno iato tra il piano della loro realtà (cosa sono – cosa possiedo) e il livello dell’immaginario (vorrei – potrei), ciò che vorrebbero ottenere all’interno del loro spazio di vita, del loro spazio professionale: il percorso di rete li porta ad essere avvertiti del proprio desiderio, a farne argomento del proprio agire con una risposta che sia originale. In tale prospettiva l’azione di rete promossa dal centro D.I.N.E si colloca in un quadro più vasto di attenzione ai singoli bisogni, ove l’operare insieme diventa l’esito di un processo educativo che coinvolge gli attori a vari livelli, per promuovere e sostenere itinerari complessi di pensiero ed azioni comuni. La rete si fa atto culturale; attraverso un lavoro di reciproco riconoscimento e di paziente negoziazione si rende, infatti, efficace l’idea di un’azione sociale che genera valore attraverso l’espressione di una coralità orientata.
(in Rivista Pedagogia Clinica-Pedagogisti Clinici, Edizioni Scientifiche ISFAR Firenze, n. 21/2009)