Scuola: cominciare e ricominciare

??????????Anno scolastico 2019/2020. La scuola comincia per qualcuno e ricomincia per altri, ma per tutti si auspica che trovino il piacere, la motivazione e l’occasione per un arricchimento personale e interindividuale.
Crescere in armonia è la sfida che si rinnova anche quest’anno con l’inizio della scuola, istituzione proposta alla formazione e alla trasmissione di conoscenze in quanto ambito relazionale di rapporto con i pari e con le altre figure adulte di riferimento. La scuola è una esperienza sociale in cui si sperimentano le modalità di interazione e i loro effetti, e si potenziano le abilità e le condotte emotive e sociali. L’insegnante deve essere pronto ad espandere, sviluppare, affinare le abilità dell’allievo per coniugarlo al proprio potenziale positivo e garantirgli  capacità di intesa e di scambio simpatetico con gli altri. Una abilità a stare in relazione  che gli  giunge dalla storia della pedagogia intesa come “guida” e “accompagnamento” e che nel suo ruolo di pedagogista in ogni ordine e grado, lo rende capace di stare in dinamica relazionale nelle varie situazioni diadiche e gruppali, con generate attenzioni educative che assicurano non solo il rispetto dei diritti dell’allievo, ma qualificate e soddisfatte condizioni per una progettazione positiva di vita.
L’esperienza educativa deve promuovere nell’allievo uno stato di intima gioiosità e, se la noia è, come ha affermato J. F. Herbart, “il peggior peccato dell’istruzione”, ogni occasione di crescita deve poter essere raccolta nel gioco, nel libero combinarsi di tutte le facoltà dei pensieri diretti a dare corpo in una forma soddisfacente alle immagini e agli interessi; è certo l’apprendimento  che sarà reso più facile nella libera espansione di attività fisiche e psichiche a sviluppare impulsi naturali.
È necessario che l’allievo avverta il bisogno di compiere le attività richieste; una voglia di imparare che è possibile far nascere solo lasciando spazio a un intervento attivo che accresca l’interesse e l’impegno. L’apprendimento può essere assicurato a tutti se evitiamo di annoiare e se ci affidiamo all’invito di Vittorino da Feltre: “Venite fanciulli, qui si istruisce, non si tormenta”, se si tiene conto dello stato di necessità, se inseguiamo il principio del consolidamento e dell’inclusione e si evita di seguire alla lettera e con scrupolo, i programmi. Il pedagogista nel ruolo di insegnante è capace di favorire queste positive situazioni di scambio e di garantire agli allievi sicurezza, consapevolezza e padronanza, e creare quindi condizioni educative e organizzative adeguate nelle quali si avvia il processo di apprendimento e l’inizio del nuovo anno.

Guido Pesci