Test Organizzazione Grafo-Percettiva

Strumento derivato dalla sperimentazione condotta presso il Centro di Ricerca dell’ISFAR di Firenze

L’area dei processi cognitivi e della coordinazione motoria contiene vari test tra cui il Test per la verifica dell’Organizzazione grafo-percettiva (in A. Pesci, G. Pesci, IsfarTest, Biblioteca delle Professioni, Edizioni Scientifiche ISFAR-Firenze), parte dello strumentario conoscitivo in  dotazione del Pedagogista Clinico®.

Il test richiede la riproduzione per copia di figure geometriche. Le figure utilizzate seguono approssimativamente l’evoluzione ontogenetica dai 3 anni fino agli 8 anni di età, sono undici figure che, a partire dalla croce greca, formano una figura complessa per numero di elementi e per modalità di esecuzione; la correttezza di esecuzione segue criteri definiti. Il test può essere utilizzato anche per controllare la maturazione di queste funzioni in età successive.

La copia di figure geometriche permette di rilevare l’abilità grafo-motoria, visuo-percettiva ed emotivo-relazionale e offre la possibilità di ipotizzare un certo grado di sviluppo cognitivo, oltre a ciò per il Pedagogista Clinico® è la possibilità per osservare non solo il prodotto finale, ma anche seguire attentamente il soggetto durante l’esperienza e analizzare ogni suo gesto o comportamento. Il test sull’organizzazione grafo-percettiva è dunque un’indagine scopica orientata a focalizzare le disarmonie motorie e percettive e i disordini organizzativo-spaziali, a rilevare la prensione dello strumento tracciante, le strategie motorie, il tratto grafico e la velocità di esecuzione, nonché il modo in cui viene realizzata una linea retta o sono costruiti gli angoli, a verificare il rispetto della posizione delle figure o la loro esecuzione speculare.

La verifica sull’abilità grafo-motoria è chiamata a individuare la destrezza gnosico-prassica afferente alla cultura generale del gesto e alla manipolazione, le abilità nei movimenti fini delle dita e della mano sostenuta dall’organizzazione percettiva, dalla relazione tonica, dalla significazione di un linguaggio cinesico e di un codice gestuale, tenuto conto che la conoscenza delle dita e l’abilità manuale sono strettamente legate allo sviluppo dell’aspetto sociale e delle funzioni psichiche superiori.

La verifica dell’abilità visuo-percettiva chiede di conoscere il processamento dell’informazione visiva, i processi delle elaborazioni richieste per visualizzare e rispettare il progetto grafico specifico e come è collegato, quindi il lavoro psicomotorio, di aggiustamento-percezione ai problemi percettivi e visuo-motori.

Nella documentazione iconica non sono da sottovalutare la presenza di istanze personali, i rapporti con gli altri, la capacità di superare gli ostacoli, la tendenza a una visione più o meno armonica del reale. In quanto esperienze centrate sulla realizzazione grafica possono essere presenti dei ritardi grafo-motori in relazione con le perturbazioni emozionali; un’importante carenza affettiva o una rottura delle relazioni affettive abitualmente buone possono portare infatti a una difficoltà dello sviluppo posturale o oculo-motorio o delle strutture funzionali.

Nel lasciare tracce segniche figurative l’impegno e il ruolo assunti mettono in gioco tutti i canali dichiarativi della propria identità e suggeriscono l’attitudine della persona a reagire agli avvenimenti con diverse intensità emotive.