Pedagogia Clinica. Peculiarità

 

La Pedagogia Clinica ha sviluppato i suoi principi oltre cinquanta anni or sono assistendo a situazioni socio-culturali assai difficili e da cui nacque l’impegno per trovare risposte utili al rispetto della persona. Ancora oggi si assiste a delle similarità con quell’universo che ci siamo impegnati a cambiare trovando conferma che occorre ingigantire la nostra presenza perché si possa lasciare tracce mutazionali più significative. Siamo ancora in attesa che il disadattamento giovanile, manovalanza della criminalità professionistica, trovi una via di uscita con il recupero di migliaia di giovani a una vita civile. Consuetudini col passato continuano ad essere siglate dalla scuola che vanta “categorie” con il prefisso DIS (disturbo) e l’acronimo BES (Bisogni Educativi Speciali), quel criterio etichettante il cui artefice è una società morbigena e produttivistica, sottomessa alla perseverante politica di dépistage del diverso. Nonostante il trascorrere degli anni si rivela drammaticamente al presente una benché minima modifica migliorativa della “preparazione pedagogica e didattica” degli insegnanti, conseguente di una fedeltà al sistema che si presume immodificabile.

Tante le situazioni a cui la Pedagogia Clinicaè chiamata ad impegnarsi, tra queste  l’inclusione dell’anziano troppo spesso dimenticato, isolato, ritenuto ingombranti ed escluso dal tessuto sociale, l’emancipazione della donna soffocata da una carente politica, l’attenzione al valore della famiglia e alla sessualità, a modelli nuovi, a nuove forme di diritto rivolte alla persona che vive in una situazione di disagio e di malessere. La qualità di scienza della Pedagogia Clinica è rivolta con impegno a far fronte a tutto questo, basata e consolidata sull’esperienza operativa.